Don’t panic!

"Don't panic": "Non facciamoci prendere dal panico". Uno dei motti di Wikipedia, ispirato dal romanzo "Guida Galattica per Autostoppisti".

L’apertura della querelle tra Vasco e Nonciclopedia sembra essere durata poco più di un giorno. Infatti, una sorta di “comunicato congiunto”, pubblicato sia nelle pagine del sito satirico che nel profilo ufficiale su Facebook del cantante, facendo sapere del ritiro della querela da parte del “Blasco”, va a seppellire l’ascia di guerra. Almeno tra le due parti attive: a dispetto delle intenzioni pacifiche (“Da entrambe le parti c’è una volontà di garantire umorismo di qualità”, si legge), la polemica continua nei commenti sul social network, nei cui spazi restano ad affrontarsi i soliti detrattori e fan, anche con epiteti pesanti. Insomma, la battaglia a colpi di ironia (e carte bollate) ha creato un clima di guerriglia virtuale che si spegnerà solo con il trascorrere delle ore.

Nello stesso frangente, c’è chi ha speso in maniera differente (e migliore) il proprio tempo: sempre in rete è risorta la protesta nei confronti dell’ “ammazza-blog”, di cui si accennava ieri proprio per le ipotesi di censura del web. Eclatante è stato il post comparso nella mattinata precedente su Metilparaben, blog di Alessandro Capriccioli, che, con l’aiuto di altri “colleghi” di successo (Civati, Scorza, Innocenzi, Gilioli…), ha esemplificato in maniera magistrale gli effetti del famigerato “comma 29” dell’art. 1 del Disegno di Legge di riforma sulle intercettazioni in via di discussione alla Camera. In poche parole, se un personaggio dovesse giudicare un’affermazione pubblicata on-line lesiva della propria immagine, entro 48 ore il redattore dell’errore è obbligato a rettificarla. Viceversa rischierebbe una sanzione pecuniaria fino a 25 milioni di lire.

Ancora più clamorosa, per questo motivo, è la protesta di Wikipedia in lingua italiana, che curiosamente segue quella di Nonciclopedia. La breve descrizione (promossa da utenti ed amministratori dell’enciclopedia, attualmente non modificabile) esplica bene il disagio sull’obbligo di rettifica ed esterna un segnale estremamente forte per l’intera comunità. Migliaia sono i fruitori che accedono ogni giorno ai lemmi del sito e non appartengono solo al cosiddetto “popolo della rete”. Con la potenziale approvazione del DdL, Wikipedia sente posti in bilico i principi di neutralità ed indipendenza. Già in passato vi sono stati problemi con persone “notabili”. Ma, come nel caso di Vasco Rossi per Nonciclopedia, la questione si è conclusa (almeno nell’immediato) con la cancellazione della voce su di esse.

Adesso la problematica sarebbe di carattere generale. Non si tratta di una questione politica o di opposizione nei confronti dell’attuale sistema (Wikipedia non può farlo per postulato, essendo – come detto poco sopra e in passato – “neutrale”), ma di timore per la sopravvivenza e il controllo dello stesso raccoglitore gratuito di informazioni. La “libertà” in senso stretto, fondata su buon senso e buona fede, verrebbe sostituita da una burocrazia sicuramente superiore alla “rapidità” del progetto (“wiki” significa appunto “veloce”) e per nulla compatibile con esso. La domanda retorica posta è: “Vogliamo poter continuare a mantenere un’enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?

Da Google+ a Twitter, passando ovviamente per Facebook, l’imbarazzo è palpabile per l’autosospensione preventiva. Immediatamente sono stati creati spontaneamente diversi gruppi solidali con Wikipedia. Ma gli affezionati della popolare enciclopedia libera non si devono preoccupare: lo “sciopero” durerà per poco tempo. Quello utile, al Legislatore, per comprendere cosa possa comportare una scelta evidentemente superficiale ed unilaterale. Per lo meno, così si spera.

Aggiornamento: Tale Alberto di Majo, de “Il Tempo“, invita dalle pagine del quotidiano ad usare la Treccani. Che costerà anche 10.000 Euro, ma non è affatto “piena di strafalcioni e di fonti incerte”. Non appena Wikipedia tornerà attiva, bisognerà verificare se, per puro caso, la voce sul giornalista non sia stata in passato cancellata (potrebbe – condizionale doveroso – essere questo il motivo di cotanto astio). O che, a proposito di errori, la parola “Tempo” non rinvii unicamente alla marca di salviettine: scrivere su di esse non renderebbe mai un individuo degno di menzione.

Nel frattempo, provando a cercare “Mario Sechi” (direttore della suddetta testata) sulla versione on-line proprio della Treccani, si ottiene questo risultato [via nonnawiki]:

No, non è un’allucinazione: sono scritte le parole “RISULTATI DA WIKIPEDIA” e “LEGGI SU WIKIPEDIA”. A caratteri cubitali.

A proposito, il comunicato è stato per ora (ore 15:00 del 05-10-11) visualizzato 8 (otto) milioni di volte.

– Inoltre, si consigliano:

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Chiara Colombo ha detto:

    Oggi 6 ottobre la ricerca di Mario Sechi non dà risultati. Segui il link: http://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/Mario-Sechi/.

    1. leoman3000 ha detto:

      Ironico… 😀

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