Perdere… e perderemo!

C’è una pratica nell’eros chiamata “sadomasochismo”. In altre parole, si gode nel soffrire.

Non è propriamente un rapporto di coppia, ma al Partito Democratico (italiano, ovviamente) il giochino piace, e tanto pure. Il PD, che ha una speranza di vita pari a quella di un criceto, è in piena maturità sessuale. Pertanto sperimenta questo genere di sensazioni. Esempio lampante: all’interno dell’organico c’è un ormone (impazzito) chiamato Debora Serracchiani. Friulana, 38 anni, già segretaria udinese del partito, è la classica persona che si è trovata al posto giusto, al momento giusto. Al congresso del marzo scorso ha espresso, per sommi capi, il pensiero dell’elettore medio del centrosinistra. Beccandosi applausi, strette di mano e consensi.

Un intervento e qualche uscita televisiva sono bastati a farle ottenere una candidatura all’Europarlamento. Probabilmente è stata talmente convincente da prendere più preferenze in assoluto nella sua regione, garantendosi così lo scranno europeo. Nonché maggior voce in capitolo. Infatti, Curzio Maltese, firma de “La Repubblica”, la intervista. Ad ottobre i tesserati eleggeranno il loro nuovo segretario e la Serracchiani già si espone, schierandosi per l’attuale traghettatore, Dario Franceschini. «Perché è il più simpatico», afferma ironicamente (qualcuno mi ricordava, anni fa, che la simpatia non è un criterio di selezione), proseguendo poi con l’opinione sullo stato della lista e sulle sue persone. Commento non così distante da quello pronunciato un centinaio di giorni addietro.

L’esposizione della “pasionaria” ha causato la crescita anomala di testosterone negli altri componenti. Da quanto emerge dal nuovo articolo, sempre de “La Repubblica”, rinomati membri sembrano essersi risentiti più dall’aggettivo usato nei confronti di Franceschini che dalle motivazioni contrarie a date a Pierluigi Bersani, suo avversario per la leadership, o ad altri notabili esponenti. Eppure la Serracchiani aveva dato più motivazioni, vere e concrete, su quella preferenza, che poi ha ribadito. Spulciando attentamente l’intervista di Maltese si legge, tra le altre cose, «Franceschini è molto più determinato di Veltroni ed è una dote necessaria per fare il segretario di un partito», oppure «Franceschini dovrà aprire il partito al rinnovamento, chiamare gente nuova […], pescare fra le straordinarie risorse di questo pezzo d’Italia».

Piuttosto che preoccuparsi di un attributo “baldanzoso”, alla vigilia delle primarie ci sarà pure qualcuno in grado di analizzare la storia e la provenienza dei singoli, notare errori ed omissioni di un partito che si offre agli elettori senza un programma ben definito? Si spera che qualcuno non sia impegnato a solo spedire tessere, garantendosi in tal modo prestazioni in nome della persona a scapito dell’ideale (sempre se c’è)*. Perché questo è il quadro che emerge dallo sfogo delle personalità di spicco che puntano, bonariamente come no, il dito contro la nuova arrivata. Capace, in breve tempo, di muovere acque invase da grossi pesci. Se dovesse continuare la polemica basata sull’ “X migliore di Y”, il PD non troverà né punti di incontro, né successi, andando verso morte sicura, per di più in seguito a “cause naturali”.

Un leader è solo una figura carismatica, coordinante un’idea condivisa. Sempre se la politica non sia cambiata, da venticinque anni a questa parte…

*L’antiberlusconismo, spiacente, non è un ideale.

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. OBI-ONE ha detto:

    Salve Leoman, la Tua analisi del PD nel contesto nazionale è apprezzabile e per alcuni versi anche condivisibile, ma il Tuo post sarebbe molto più interessante se ci parlassi di quanto accade nel PD a Canosa che in fatto di sconfitte ha un’esperienza davvero poco invidiabile.
    Potresti, ad esempio, parlarci delle due liste che hanno appoggiato Minervini e Franceschini (perchè due se a logica ne sarebbe bastata una sola?); delle lotte furibonde all’interno della sezione (chiamarlo circolo potrebbe indurre assonanze comiche); delle guerre fratricide e della logica delle tessere con le quali si decidono in posti in lista alla maniera del manuale Cencelli.
    Di materiale non dovrebbe mancartene. Ti basterebbe farti un giro per il circolo e chiedere informazioni proprio ad alcuni di quei giovani che questa volta hanno preferito non appoggiare nessuno dei due big che si contendevano la maggioranza dei delegati.

    Quando lo avrai scritto potrai avvisarmi. Son convinto che sarà molto interessante da leggere, più di sia pur importanti riflessioni e collage sullo stato del PD in Italia.

    Ciao

    Obi-One

  2. leoman3000 ha detto:

    Ammetto di aver… dato uno sguardo a quei dati (su cui non so se scriverò). Come avrai certamente saputo, non sono iscritto. Ma è sotto gli occhi di tutti la situazione del PD, sia nei circoli locali che nazionali. Hai detto bene: guerre fratricide. Una lotta ai mulini a vento. Uno dei principali motivi per cui la coalizione avversaria ha distrutto la concorrenza.

    Avevo dedicato già un post, generale e particolare nel contempo, su questo argomento. ( https://leoman3000.wordpress.com/2009/07/22/carta-fedelta/ )

    Grazie per il commento e alla prossima (e che la forza sia con te) :).

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